Matera e la sua dolente bellezza

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Matera è una scoperta per chi la vede per la prima volta. Visitare i Sassi, la Civita con la Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant'Eustachio, le case-grotta, le chiese rupestri, restituisce davvero l'idea di com'era la vita delle famiglie e le condizioni in cui si trovava la popolazione a quei tempi.

Mi sono recata molte volte a Matera, città stupenda e unica al mondo, divenuta nel 2019 Capitale Europea della Cultura.

Matera è conosciuta grazie a Carlo Levi, scrittore del Novecento italiano che, con la sua opera “Cristo si è fermato ad Eboli” ha illuminato questa città inizialmente poco nota e abbandonata a se stessa fino agli anni cinquanta.

Mi ha molto colpito una frase di Carlo Levi, che  reputo adatta anche ai nostri giorni: Chiunque veda Matera non può non restare colpito, tanto è espressiva la sua dolente bellezza“.

Naturalmente Matera è una scoperta per chi la vede per la prima volta e visitando i Sassi, la Civita con la Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio, le case-grotta, le chiese rupestri, si può comprendere meglio com’era la vita delle famiglie e le condizioni in cui si trovava la popolazione.

Oltre a Matera, si ha la possibilità di scoprire alcune città della Puglia: Polignano a Mare,  città natale di Domenico Modugno, nota soprattutto per le sue “Terrazze sul mare” dove, tra il colore verde-blu del mare ed il cielo, sembra quasi che ci sia una continuità, un prolungamento verso l’Infinito.

Altra città stupenda è Alberobello, ubicata nella Valle d’Itria, nota per i suoi celebri trulli, costruzioni quadrate a forma di cono, coperti di tegole di pietra grigia.

Ovviamente non può mancare Bari, città rivalutata negli ultimi anni con un magnifico centro storico, la famosa Basilica di San Nicola, la Cattedrale di San Sabino ed il Castello Normanno-Svevo.

E’ un viaggio che piace perchè ogni località ha un aspetto particolare e unico nel suo genere, che non si trova in altre destinazioni.

E’ come ritornare indietro nel tempo e ritrovare certi valori e tradizioni culturali che, con la frenesia dei tempi moderni, rischiano di andare irrimediabilmente perduti.


Michela Nozza – accompagnatrice Ovet

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